Semplificare è un arte difficile che possiamo imparare dalla maestra migliore: la natura
L’autunno è il momento in cui la natura lascia andare quello che non le serve più, e come fanno i saggi maestri che popolano il bosco, lasciando andare le foglie per prepararsi al riposo invernale, anche per noi è il momento di liberarci di tutto quello che ci appesantisce.
Lasciar andare le nostre foglie secche
Lasciar andare, ripulire e semplificare, sono le parole che si ripetono e ci guidano in questo periodo, così abbiamo iniziato a svuotare lo zaino, riordinare l’attrezzatura, pulire i vestiti per essere pronti a ripartire con nuova energia per altre escursioni nel gusto.
Rallentare, creare spazi vuoti
Svuotare la settimana da impegni per fare spazio ai nostri ritmi, riordinare le idee per iniziare nuovi progetti e pulire il corpo per ritornare in equilibrio con la nuova stagione.
In queste settimane ci siamo rimessi in cammino, abbiamo ripercorso i sentieri già conosciuti e ne abbiamo esplorati di nuovi, alla ricerca di quei sapori autentici che ci riportassero alla vetta del gusto ad ogni assaggio.
Abbiamo seguito il sentiero della semplicità che si trova tra i pascoli di montagna e le malghe storiche dove ancora si respira la vera tradizione.
In questi luoghi abbiamo imparato cosa significa davvero semplicità perché la montagna è grande maestra in questo.
Quando vivi in montagna ogni passo costa fatica, e nessun gesto può essere sprecato inutilmente se vuoi arrivare alla meta.
Saper dosare le energie, conoscere il percorso, tralasciare il superfluo e concentrarsi sulle cose che valgono per godere a pieno dei benefici che otteniamo con fatica.
Semplificare è riconoscere il valore soprattutto di quei piccoli gesti a cui spesso non facciamo nemmeno più caso. Ogni passo lungo il sentiero, ogni gesto del nostro lavoro, ogni cibo che mangiamo.
Semplificare però non è semplice, costa molta fatica e chi vive in malga lo sa bene.
Abbiamo incontrato famiglie che hanno scelto di vivere e lavorare in malga tutto l’anno, abbiamo ascoltato i loro insegnamenti e assaggiato il frutto del loro lavoro.
E ci hanno fatto capire bene che semplice significa naturale, ma per arrivare a fare qualcosa con naturalezza occorre lavorare molto. Servono prove su prove, molta pratica e infinite ripetizioni.
Per chi vive la montagna e lavora in malga la semplicità ha il sapore del latte appena munto, ha il profumo delle erbe di montagna, è il rumore del vento tra le fronde degli alberi, è la consistenza morbida ed avvolgente per il palato.
La semplicità è un formaggio che nasce dall’incontro di ingredienti spontanei e gesti naturali.
Il formaggio è semplice quando è autentico, ricco di profumi e sapori prodotto con metodi artigianali e lavorazioni tradizionali, che racchiude in sé i benefici nutritivi del cibo naturale.
I nostri formaggi di alpeggio sono davvero naturali perché nascono ancora oggi da ingredienti semplici, autentici ed etici.
Buon latte fresco, appena munto da vacche felici, che pascolano libere e seguono i ritmi della natura.
Animali felici, non sfruttati, accuditi rispettando le loro necessità e mantenuti nel pieno benessere, perché solo così possono garantire il loro miglior latte.
E solo con il buon latte naturale il casaro potrà dare vita a un formaggio autenticamente genuino.
È in questo modo che lavorano tutti i nostri produttori, casari appassionati e coraggiosi che mantengono viva la montagna e la sua tradizione più antica e autentica. Dalla loro produzione selezioniamo i formaggi più saporiti che portiamo a valle, nelle piazze dei paesi e sulla tavola delle famiglie, ogni settimana.
Mangiare semplice non è facile, per questo con il nostro lavoro, abbiamo scelto di aiutare altre famiglie come la nostra a portare in tavola il buon cibo, etico e genuino, perché crediamo che mangiar sano sia il primo modo per rimanere in salute e vivere meglio rispettando noi stessi e la natura.