L’aria di Carnevale è densa di profumi e ricordi. Trasporta l’odore di dolci fritti in casa, preparati insieme a tutta la famiglia. Il Carnevale di oggi, si mescola al Carnevale di ieri in una ricetta di famiglia, che vogliamo condividere insieme a te.

 

Le nostre escursioni proseguono oltre i sentieri, i pascoli e le vette. Ci piace conoscere a fondo il territorio che esploriamo attraverso sentieri o vie ferrate. Non siamo amanti del turismo da fast-food, mordi e fuggi, che sfrutta le risorse e impoverisce il territorio. Preferiamo vivere l’ambiente con il giusto rispetto e conoscerne più a fondo il paesaggio culturale, quell’insieme di luoghi, cultura e vita locale, che rendono ogni paese in un territorio unico.

Per noi ogni occasione è buona per fuggire in alta quota e rigenerarci tra il profumo di resina e di strudel caldo, ma il Carnevale è il momento che preferiamo per gustare le Dolomiti.

Qui il Carnevale viene celebrato con uno spirito antico, di usanze rituali caratterizzate dalla teatrale partecipazione di tutti gli abitanti. 

Nel carnevale alpino si festeggia la fine dell’inverno. Personaggi mascherati attraversano di corsa le vie del paese in un fragoroso corteo, indossando maschere realizzate a mano in legno di cirmolo. Ciascuna di queste maschere ha un nome, un significato e una caratteristica precisa, e hanno il compito di rappresentare il lato positivo e negativo della vita. Cortei, brevi rappresentazioni teatrali, canti e balli, animano le strade dei paesi fino a tarda notte per permettere a tutti gli abitanti di salutare la fine dell’inverno.

È impossibile descrivere precisamente il carnevale alpino, perché ogni paese conserva e ripete celebrazioni diverse. Ogni famiglia ha la propria tradizione che si tramandati generazione in generazione.

Il carnevale nella tradizione della nostra famiglia è fatto di dolci tradizionali, un po’ di meritato riposo, e festeggiamenti tra la neve. A casa nostra i festeggiamenti iniziano solo quando la nostra vicina Rosalba avvia la sua produzione di crostoli in quantità industriali, sufficiente a sfamare l’intero parentado e far venire l’acquolina in bocca a tutto il vicinato. Te ne accorgi subito che è carnevale, perché uscendo di casa alle 6 di mattina, la prima cosa che incontri è il profumo denso di olio e zucchero. Quel profumo così prepotente, ti riporta in cucina, in piedi sopra una sedia a mentre diligente giri la manovella. La cucina è quella di nonna, ho otto anni e sto girando la manovella per stendere la sfoglia dei crostoli. Era senza dubbio il compito più importante di tutto il procedimento, dato che ogni donna presente, nonostante fosse impegnata in una diversa mansione, controllava a vista ogni mio movimento, dando indicazioni molto severe e precise su come andava svolto il lavoro. Non troppo veloce che si “sbrega” la pasta, no “massa pian” che facciamo notte e dobbiamo finire prima di cena. Non ho mai saputo in che modo si potesse far carriera e arrivare a usare la rotella con i merletti per tagliare la pasta, perché il mio contributo terminò presto con l’arrivo della sfogliatrice elettrica.

Preparare i crostoli è sempre stata un evento molto sentito in casa nostra. Si spostavano i mobili, come quando venivano i parenti a Natale o arrivava l’imbianchino. Mangiavamo in veranda perché la cucina diventava il laboratorio di produzione ed era una vera festa. Veniva radunata tutta la forza lavoro disponibile: mamme zie e sorelle al completo.

Ciascuna al proprio posto con un compito assegnato da mia nonna, direttrice indiscussa dei lavori e unica custode della “Ricetta Segreta”. I cavalli di battaglia della cucina di mia nonna erano due: il pollo in umido e i crostoli. Mia nonna mi adorava letteralmente, e quando mangiavo a casa sua potevo chiederle veramente qualsiasi cosa, tranne la ricetta dei crostoli. Piuttosto sarebbe rimasta sveglia di notte per farmeli trovare pronti, ma guai a rivelarla. Non vi dirò come è andata a finire, perché deve rimanere un segreto; ma io i crostoli di mia nonna, in ogni caso, non li ho più mangiati.

Quindi i dolci di carnevale che prepariamo in casa sono solo le fritòe.

In famiglia abbiamo una ricetta storica, che viene usata per i festeggiamenti ufficiali; e poi ci sono le ricette rivisitate che sperimentiamo di anno in anno con metodi e ingredienti sempre diversi.

Tra queste ce n’è una a cui siamo particolarmente affezionati, perché impiega pochi ingredienti ed è davvero facilissima da fare. È perfetta per quei giorni faticosi, in cui arriviamo a casa tutti stanchi, e nessuno ha voglia di passare ore ai fornelli. Il tempo di far scaldare l’olio e sono subito pronte.

Come in tutte le ricette semplici, il segreto è avere ingredienti genuini, che siano in grado di sprigionare tutto il loro gusto naturale.

Questa ricetta non è un segreto, e te la vogliamo rivelare in una pagina speciale. Qui potrai trovare le pagine dei ricettari di famiglia e i consigli di Miriam. Per accedere devi solo iscriverti, così da poterli consultare in ogni momento. Sono ricette veloci, ma allo stesso tempo sane e gustose, che con alcuni accorgimenti si adattano anche a chi ha esigenze alimentari particolari.

La ricetta delle frittelle di carnevale di Miriam puoi averla subito, iscrivendoti alla nostra newsletter. Riceverai una mail con il link al nostro “Cassetto dei ricettari”. Inoltre, tutti gli ingredienti te li procuriamo noi, devi solo passare a ritirarli.

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Abbiamo creato una pagina segreta, riservata agli escursionisti che desiderano scoprire insieme a noi tradizioni, piatti e gusti di una volta. Qui saranno messe a disposizione gratuitamente tutti i consigli di cucina e le preparazioni di Miriam.

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*Le ricette sono accompagnate da suggerimenti utili per le diverse esigenze alimentari, proprio perchè sono pensate per adattarsi a tutti i membri della famiglia: dal nonno al nipotino.

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