Il burro per ogni escursionista è consiederato “l’oro di montagna”, la più buona espressione della lavorazione del latte in alpeggio, un tesoro da non lasciarsi sfuggire quando si arriva in malga.
Ma oltre essere un prodotto delizioso e prezioso, il burro è anche uno degli alimenti più antichi di cui si conosce la storia.
Il burro: una storia antica
Uno dei primi alimenti a essere prodotti dalla lavorazione del latte.
Il burro ha un’origine antichissima che risale addirittura alla rivoluzione neolitica, a quando nella preistoria iniziammo a praticare l’agricoltura l’allevamento di animali. Uno dei primi alimenti a essere prodotti dalla lavorazione del latte
Il burro nella Preistoria
La lunga storia del burro inizia con l’allevamento degli animali da latte, soprattutto dei bovini.
Sull’origine del burro è intuitivo pensare che sia nato con lo sbattimento naturale del latte che avveniva durante i lunghi tragitti percorsi dagli allevatori che lo trasportato in otri di pelle appese al dorso di cavalli, asini o cammelli. Il costante movimento degli animali favoriva un naturale processo di mantecazione del latte che favorito dalle temperature fredde si trasformava in burro..
Ci sono studi che fanno risalire la scoperta del burro agli abitanti dell’India Asiatica, basandosi su alcuni inni sacri risalenti a circa il 1500-2000 a. C., e chi indica gli antichi ebrei come i primi ad aver sviluppato l’arte della produzione del burro basandosi sull’Antico Testamento in cui è più volte citato. Nel Deuteronomio (32, 14), ad esempio, si afferma che il Signore distribuì agli uomini “burro di vacche e latte di pecore”.
Il burro nell’antichità
Nell’antichità il burro, più che per le sue caratteristiche alimentari e nutritive era utilizzato per usi ben diversi. Veniva impiegato nella cosmetica e nella medicina come unguento curativo.
A testimoniare l’origine del burro si fa riferimento ad una immagine conservata nel museo di Baghdad, all’epoca sumerica risalente al 2.500 a. C. che descrive la mungitura delle vacche e la lavorazione del latte, dove compare una grande giara che sembra fatta rotolare e che è stata interpretata come una primitiva zangola per la produzione del burro. Gli Arii, stabilitisi in India nel secondo millennio a.C. svilupparono la tecnica del burro chiarificato, a lunga conservazione, ottenuto con una cottura a bagnomaria in modo da eliminare la maggior parte dell’acqua e della caseina.
Gli antichi romani, che apprezzavano i formaggi, stimavano poco il burro, del quale facevano largo uso non come alimento ma come cosmetico, denominandolo infatti unguentum, o come medicinale.
Il burro nel medioevo
La diffusione del burro come alimento risale solo alla fine Medioevo, quando si cominciò a utilizzarlo nella cucina di tutti i giorni. Durante tutto il Medioevo infatti, era proibito consumare i prodotti di origine animale nel periodo della Quaresima.
Oramai alla fine del Medioevo però, grazie alle lettere di indulgenza, si ritornò a consumare prodotti di origine animale durante tutto l’anno, e perciò anche il burro ritornò a essere uno dei prodotti più consumati.
Nel XIX secolo si iniziò a produrre il burro a livello industriale grazie al separatore del 1872 di Wilhelm Le Feldt, che grazie alla forza centrifuga riuscì finalmente a scremare il latte in modo meccanico.
Oggi il burro è un elemento tanto comune quanto fondamentale in cucina, che con la sua semplicità sa arricchire ogni tipo di piatto.
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